22 giugno 2011

GUSTA LA NATURA - Zero km, molto gusto!

C'era una volta la spesa di stagione, che non era un´opzione, ma l’unica scelta possibile. Dal fruttivendolo, così come al mercato, giungevano solo frutta e verdura del periodo: fragole a maggio, cavoli a gennaio, albicocche a luglio. Unica alternativa per abbattere l’attesa erano i negozi di primizie, che riuscivano ad anticipare il corso della natura di qualche settimana, magari grazie all'utilizzo delle serre. Primizie si, ma a che prezzo? La gioia di rubare tempo a Madre Natura, assaporando le fragole quando il cappotto non era stato ancora riposto nell'armadio, era una tentazione molto golosa… troppo costosa. Oggi compriamo tutto in qualsiasi momento dell'anno e a buon mercato. Grazie all'agricoltura intensiva, alla globalizzazione delle colture, alla spinta genetica, possiamo mangiare pomodori a febbraio e fragole a dicembre, come fosse la cosa più naturale del mondo. 
E poco importa se gli asparagi di novembre arrivano dal lontano Perù, addizionati di sostanze chimiche per mantenerne intatto l’aspetto anche dopo un viaggio di diecimila km. Se è vero che siamo quello che mangiamo, faremmo bene allora a fare ritorno alle origini e riscoprire che l´ortofrutta di stagione non solo costa meno, ma fa anche molto bene, al nostro corpo così come all'ambiente in cui viviamo. Perché la freschezza paga in termini di profumo, di consistenza e di gusto, senza dimenticare le vitamine e i sali minerali altrimenti destinati a disperdersi. Proviamo tutti a fare la "spesa a km zero", acquistando cibi prodotti il più vicino possibile al luogo di vendita, la nuova frontiera del consumo responsabile, dal punto di vista economico, sociale e gastronomico. Proprio nel XV Municipio, in via Portuense, all’angolo di via del Fosso della Magliana, Roma vanta un piccolo borgo enogastronomico in cui il tempo sembra essersi fermato, racchiuso nell'oasi naturale della Tenuta dei Massimi, dove i frutti della terra vengono preparati con estro dallo chef. Solo il meglio della cucina e delle vigne laziali sulla tavola, prodotti che associano stagionalità e territorialità. Pensiamoci prima di cedere alla tentazione di qualche prelibatezza proveniente da molto molto lontano.

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